Cosa mangiare quando si ha la diarrea del viaggiatore?

Stare male in vacanza non è mai una bella esperienza, in particolare se a essere colpito è l’intestino. Purtroppo la diarrea del viaggiatore è molto comune, anche se la buona notizia è che tende a risolversi da sola e in genere senza la necessità di un intervento medico e senza farmaci. Sicuramente molto possiamo fare per accelerare la guarigione e per tornare a star bene: prima di tutto possiamo migliorare la nostra alimentazione, sia durante la fase acuta che nel corso dei giorni successivi. Sono essenzialmente tre le cose da tenere a mente, quando abbiamo la diarrea del viaggiatore: dobbiamo reidratarci, occorre fare attenzione a ciò che mangiamo e dovremmo infine farci aiutare dai corretti integratori alimentari a base di vitamine, sali minerali, probiotici e prebiotici.
Non dimentichiamoci di bere molto
Il primo passo è naturalmente l’idratazione. Ovvio: quando abbiamo la diarrea perdiamo molto liquidi, che vanno reintegrati per scongiurare la disidratazione, specie d’estate. Quando la diarrea dura per più di tre o quattro giorni, in particolare, la perdita di acqua può essere rischiosa. Dunque, beviamo molto. Nella fase iniziale, quando le scariche sono ancora frequenti, scegliamo solo acqua naturale a temperatura ambiente. Successivamente potremo integrare anche altre bevande come tisane senza zucchero, anche fredde, succo di mela senza zuccheri aggiunti e spremute d’arancia filtrate e dunque private di scorie e fibre. Quando beviamo, facciamolo a piccoli sorsi: bere velocemente causa infatti un’improvvisa dilatazione delle pareti del tubo digerente il quale reagisce attivando la peristalsi e quindi favorendo altre scariche di diarrea.
Diarrea del viaggiatore: gli alimenti da scegliere
Per quanto riguarda i cibi solidi dobbiamo distinguere la dieta da seguire nelle prime fasi, quando la diarrea del viaggiatore è più intensa, e nei giorni successivi. Nelle prime 12-24 ore può essere sufficiente una dieta liquida: oltre all’acqua a temperatura ambiente possiamo consumare del brodo, meglio se di pollo. Dopo la prima fase, l’alimentazione può arricchirsi di cibi facilmente digeribili e poveri di scorie a patto di consumare diversi pasti piccoli nel corso della giornata e di masticare con cura ogni boccone. Tra gli alimenti consentiti ci sono ad esempio…
- Carboidrati semplici da pane bianco tostato senza mollica e riso bianco condito con verdure lesse e passate;
- Frutta, magari sotto forma di purea: mele, carote o banane, ad esempio. In particolare le mele sono ricche di pectina, fibra solubile che aumenta la consistenza delle feci, mentre le banane sono ricche di amido che produce acidi grassi a corta catena importanti per la salute della mucosa intestinale. Vanno bene anche albicocche, ananas e pesche;
- Verdura cotta, in particolare patate, spinaci e carote. Queste ultime, come le mele, sono ricche in pectina;
- Cibi proteici, da integrare gradualmente, quali carni bianche, bresaola, pesce magro al vapore, uova in camicia o sode. In generale questi alimenti devono essere senza grassi e cotti in modo semplice;
- Latticini senza lattosio, in particolare lo yogurt che grazie al contenuto di probiotici è utile a ripristinare la flora microbica intestinale disturbata dalla diarrea;
- Come condimento, usiamo solo olio extravergine d’oliva a crudo.
Le bevande consentite e quelle da evitare
Finché non ci siamo ristabiliti dovremo evitare alcune bevande e alimenti. Tra le prime no a…
- Alcolici, che oltre a essere dannosi per tutto l’organismo tendono a disidratare;
- Bevande contenenti caffeina, come caffè, tè, cola;
- Bevande zuccherine: succhi di frutta, bevande gassate o comunque ricche di fruttosio o di dolcificanti come il sorbitolo;
- Sport drink salini: sono generalmente iperosmolari e particolarmente ricchi di zucchero, pertanto tendono a peggiorare la diarrea.
Tra gli alimenti vanno banditi ci sono ad esempio…
- Cibi ultraprocessati, come quelli in scatola;
- Alcune verdure, in particolare se crude, quali broccoli, carciofi, cavoli, cime di rapa, cipolla, ravanelli, sedano;
- Legumi, in particolare ceci, fagioli, fave, lenticchie e piselli;
- Cibi fritti;
- Alimenti grassi e conditi con burro;
- Dolci;
- Pane, pasta e riso da farina integrale;
- Mollica di pane bianco;
- Formaggi fermentati;
- Latticini con lattosio;
- Insaccati;
- Cibi piccanti;
- Alcuni frutti quali avocado, cachi, cocco, datteri, fragole, fichi, lamponi, more, pere, prugne, ribes, uva;
- Frutta secca;
- Cioccolato.
Vitamine, sali minerali e probiotici
Già durante le prime fasi della diarrea del viaggiatore è poi utile, insieme ai liquidi, integrare alcune vitamine e sali minerali che si perdono con le scariche. Possiamo scegliere integratori multiminerali pensati per ristabilire l’equilibrio elettrolitico. Sono ottimi anche quelli che contengono anche vitamine, perse con la diarrea, come quelle del gruppo B che hanno un ruolo importante nel metabolismo energetico e nel funzionamento del sistema immunitario. Accanto a questi hanno un peso decisivo i probiotici, spesso presenti negli integratori a base di vitamine e sali minerali: sono raccomandati in presenza di diarrea del viaggiatore e anzi possono essere utili anche prima della partenza a scopo preventivo. Tra i ceppi batterici più utili e studiati c’è il Saccharomyces Boulardii, che contribuisce all’equilibrio della flora batterica intestinale in presenza di diarrea da disbiosi intestinale. Questi batteri mostrano maggiore efficacia se assunti insieme a prebiotici, ovvero fibre alimentari vegetali come la gomma di Guar e i frutto-oligosaccaridi che migliorano l’azione dei probiotici e assicurano loro nutrimento.