Diarrea associata agli antibiotici

Uomo con evidente dolore addominale

La diarrea associata agli antibiotici (AAD) è tra gli eventi avversi più comuni correlati all’uso di questi farmaci.1 Dato l’ampio uso di antibiotici, talora inappropriato, non sorprende che questa condizione sia molto comune, colpendo il 5-39% delle persone trattate con antibiotici.1

Presentazione clinica

La maggior parte dei casi di AAD è lieve e autolimitante.1 Le presentazioni cliniche dell’AAD variano dalla diarrea lieve alla colite pseudomembranosa fulminante.2 Quest’ultima è caratterizzata da diarrea acquosa, febbre (nell’80% dei casi), leucocitosi, ossia un anormale aumento dei livelli di globuli bianchi circolanti (nell’80% dei casi) e presenza di pseudomembrane all’esame endoscopico.2 Le complicanze gravi includono megacolon tossico, perforazione e shock.2

Cause

L’AAD deriva dall’alterazione della normale microflora intestinale da parte degli antibiotici.2 Questa microflora, composta da 1011 batteri per grammo di contenuto intestinale, forma un ecosistema stabile che permette l’eliminazione degli organismi estranei.2 Gli antibiotici disturbano la composizione e la funzione di questa flora e consentono la crescita eccessiva di microrganismi che inducono la diarrea.2 Un meccanismo chiave dell’AAD sembra essere rappresentato da variazioni del microbiota intestinale che causano un ridotto assorbimento di acidi grassi a catena corta, con conseguente richiamo di liquidi, aumento della massa fecale e riduzione della sua consistenza (diarrea osmotica).1

A partire dal 1978, Clostridium difficile è emerso come il principale enteropatogeno responsabile dell’AAD (infezione da Clostridium difficile, CDI).2 Questo batterio anaerobio è responsabile del 10-25% dei casi di AAD e, in pratica, di tutti i casi di colite pseudomembranosa.2 Svolge la sua azione nociva secernendo due potenti tossine che causano danni alla mucosa e infiammazione al colon.2

Gestione

In tutti i casi di AAD, le cure iniziali comprendono la cessazione del trattamento antibiotico in essere.1 Questo risolve la maggior parte dei casi di AAD (e alcuni casi di CDI), ma la maggior parte dei casi di CDI richiede un intervento più specifico.1 Questo intervento, tradizionalmente, coinvolge l’impiego di antibiotici specifici diretti contro Clostridium difficile.1

Bibliografia

  1. Mullish BH & Williams HRT. Clin Med (Lond). 2018 Jun; 18(3): 237–241.
  2. Barbut F. BMJ. 2002 Jun 8; 324(7350): 1345–1346.

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