Perché è bene che i probiotici siano affiancati dai prebiotici, nel trattamento della diarrea del viaggiatore?

Viaggiatrice in una stazione dei treni

La diarrea del viaggiatore è un fenomeno abbastanza frequente, quando siamo in vacanza: l’alterazione delle abitudini alimentari e dei ritmi di vita può causare disturbi dell’alvo, cioè della motilità intestinale. In particolare però quando ci rechiamo in alcuni Paesi del mondo, con abitudini igieniche diverse dalle nostre, il nostro intestino può andare incontro ad alterazioni nella composizione del suo microbiota se non a vere e proprie infezioni intestinali da cibi o liquidi contaminati. In genere i sintomi della diarrea del viaggiatore si presentano durante i primi 5-10 giorni lontani da casa e a volte possono perdurare anche dopo il rientro dal viaggio. Come affrontare questo problema? In genere il disturbo è autolimitante, cioè passa da solo. Nei casi più gravi è necessario far ricorso al Medico, ma generalmente un trattamento a base di probiotici è sufficiente, a patto che questi siano affiancati da prebiotici.

Microbiota intestinale: quali probiotici scegliere

Ma a cosa ci riferiamo esattamente con questi termini? I probiotici, presenti naturalmente negli alimenti oltre che in diversi integratori in commercio, sono microrganismi vivi in grado di esercitare funzioni benefiche per l’intestino modulando l’assorbimento intestinale. Alcuni, come i lieviti, sono grado di resistere agli acidi gastrici e alla bile e di colonizzare il tubo digerente, e possono quindi contrastare i batteri patogeni come quelli che causano diarrea del viaggiatore. Hanno importanti funzioni:

  • sul sistema immunitario: controllano le risposte allergiche e le reazioni infiammatorie, anche in presenza di infezioni;
  • sul metabolismo: riducendo i livelli di colesterolo e trigliceridi.

Per prevenire e trattare la diarrea del viaggiatore possiamo ad esempio assumere integratori a base di Saccharomyces boulardii, un probiotico che contribuisce all’equilibrio della flora batterica intestinale e a risolvere la disbiosi intestinale legata a un’alterazione del microbiota.

Contro la diarrea, nutrizione e integrazione

L’azione dei probiotici viene amplificata se questi vengono assunti insieme ai prebiotici. Sostanze alimentari non digeribili, questi ultimi favoriscono la crescita e l’attività di batteri già presenti nel tratto intestinale o di quelli assunti sotto forma di probiotici. Per essere definito prebiotico, una sostanza deve essere di origine vegetale e non deve venire digerita dagli enzimi digestivi. Al contrario, deve essere fermentabile da batteri del colon. L’azione dei prebiotici è diversificata: creano condizioni favorevoli per la crescita dei probiotici, nutrono le cellule del colon contribuendo a migliorarne l’attività, migliorano l’assorbimento di acqua e di alcuni minerali e riducono l’assorbimento di colesterolo e trigliceridi. Queste sostanze son contenute in diversi alimenti, quali…

  • le farine di frumento integrale;
  • le banane;
  • l’aglio;
  • la cipolla;
  • i fagioli;
  • i porri;
  • il miele.

Quali prebiotici scegliere

Esistono in commercio molti integratori contenenti prebiotici, quali ad esempio la gomma di Guar parzialmente idrolizzata (una fibra alimentare vegetale e idrosolubile) e i frutto-oligosaccaridi (detti anche FOS). Entrambi raggiungono pressoché inalterati il grosso intestino, dove stimolano la crescita e l’attività di ceppi benefici riducendo i sintomi da disbiosi intestinale.

Manteniamo l’intestino in salute con i simbiotici

Peraltro, in farmacia troviamo anche molti integratori che contengono sia probiotici sia prebiotici: vengono definiti simbiotici e la loro azione sinergica consente di riequilibrare la flora batterica intestinale più efficacemente e con vantaggi per tutto l’organismo, specie nei cambi di dieta che sperimentiamo durante un viaggio e che possono rappresentare una concausa di diarrea del viaggiatore. Nei simbiotici, la componente prebiotica migliora la sopravvivenza dei probiotici e favorisce la formazione di un substrato specifico alla flora batterica intestinale già residente. Studi hanno inoltre dimostrato che i simbiotici consentono una riduzione dei sintomi dell’intolleranza al lattosio e favoriscono l’assorbimento di minerali importanti come calcio, ferro e magnesio, normalizzando inoltre la motilità intestinale proprio in presenza di diarrea.

Per chi vuole approfondire

Butel MJ, 1Probiotics, gut microbiota and health”. Med Mal Infect. 2014 Jan;44(1):1-8. doi: 10.1016/j.medmal.2013.10.002. Epub 2013 Nov 28. PMID: 24290962. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0399077X13003077?via%3Dihub

Gibson GR, “Expert consensus document: The International Scientific Association for Probiotics and Prebiotics (ISAPP) consensus statement on the definition and scope of prebiotics”. Nat Rev Gastroenterol Hepatol. 2017 Aug;14(8):491-502. doi: 10.1038/nrgastro.2017.75. Epub 2017 Jun 14. PMID: 28611480. https://www.nature.com/articles/nrgastro.2017.75

Markowiak P, Śliżewska K, “Effects of Probiotics, Prebiotics, and Synbiotics on Human Health”. Nutrients. 2017 Sep 15;9(9):1021. doi: 10.3390/nu9091021. PMID: 28914794; PMCID: PMC5622781. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5622781/

Miggiano G, “Prebiotici, probiotici e simbiotici: cosa sono e a cosa servono?”, Fondazione Veronesi Magazine, https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/lesperto-risponde/prebiotici-probiotici-e-simbiotici-cosa-sono-e-cosa-servono1

 Probiotici e prebiotici: cosa sono e a cosa servono?, Humanitas Research Hospital, https://www.humanitas.it/news/probiotici-e-prebiotici-cosa-sono-e-a-cosa-servono/

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